
Le targhe auto vengono prodotte nel Poligrafico di Stato, seguendo una procedura tecnologicamente avanzata e protetta.
Ti sei mai chiesto come vengono fabbricate le targhe auto? Diciamo la verità: come per molti altri oggetti che vediamo o utilizziamo ogni giorno, la curiosità ogni tanto scatta. Non per nulla uno dei programmi TV più visti degli ultimi anni (giunto alla 32esima edizione con oltre 450 episodi) è “Com’è fatto?”, trasmissione statunitense che spiega, episodio dopo episodio, come vengono prodotti automobili, cibi, oggetti tecnologici e così via.
Automoto.it ha realizzato un’interessantissimo documentario proprio sulla produzione delle targhe in Italia.
Produzione delle targhe auto: dove avviene e come funziona
Contrariamente a quanto accade all’estero, per esempio in Francia, dove i soggetti abilitati alla produzione delle targhe sono molti e la produzione è per singola targa, in Italia l’unico produttore autorizzato è il Poligrafico dello Stato.
Il Poligrafico dello Stato
Matteo Valenti di Automoto.it ha avuto accesso alla struttura di produzione e, come potete vedere nel documentario, ha seguito passo passo il processo di creazione delle targhe.
Il Poligrafico dello Stato a Foggia, che produce anche le carte di identità elettroniche e la carta filigranata delle banconote da 50€, ospita i macchinari necessari per la produzione.
La produzione delle targhe
Il processo inizia da una bobina di alluminio di dimensioni considerevoli: 300 kg di peso per 1 km di lunghezza!
Una macchina accoglie la bobina, appiattisce perfettamente il nastro metallico e lo preriscalda, rendendo possibile la lavorazione.
Una volta preparato il nastro di alluminio, un altro dispositivo entra in gioco applicando una speciale pellicola adesiva che contiene i riquadri blu posti sui lati. Sensori laser assicurano l’uniformità delle targhe, che deve ospitare le fasce colorate a una distanza prefissata.
Le dimensioni delle targhe auto variano: quella anteriore ha una lunghezza di 36 cm, quella posteriore 52 cm.
La pellicola applicata ha proprietà retroriflettenti, per consentire una maggiore visibilità di notte. Contiene inoltre codici criptati, necessari per aumentare i livelli di sicurezza e rendere virtualmente impossibile la contraffazione.
Sapevi che i codici alfanumerici che identificano la nazione e la provincia sono facoltativi, ma devono comunque essere applicati al Poligrafico? Se scegli di avere una targa che li mostri, devono infatti avere caratteristiche identiche a quelle degli adesivi blu: anticontraffazione e retroriflettenti.
Nel pieno rispetto del decreto Carte e Valori, un dispositivo dedicato applica a caldo il simbolo della Repubblica Italiana: questo passaggio rende di fatto la targa un valore dello Stato.
Il processo successivo è la così detta imbutitura: la creazione di caratteri a rilievo sulla lastra di alluminio. Ogni 2 secondi viene stampata una nuova targa.
Il nastro con le targhe stampate passa dunque in una trincia, che le separa, e in una pressa, che conferisce loro la forma che conosciamo e il bordo in rilievo che le caratterizza.
Lo scarto dell’alluminio viene raccolto per essere riciclato.
La linea di produzione effettua 4 fori sulla targa, per consentire di installarla sul veicolo.
Curiosità sulle targhe auto italiane
Ecco alcune curiosità sulle nostre targhe: siamo sicuri che alcune ti stupiranno!
Perché le targhe sono composte da lettere e numeri?
La risposta è semplice: la struttura attuale delle targhe consente un numero di combinazioni elevatissimo. Una stima recente determina che questo sistema garantisce la produzione di nuove targhe per almeno altri 50 anni.
Ogni quanto cambiano le lettere sulle targhe?
L’ultima lettera presente sulle targhe cambia ogni 1.000 esemplari stampati. La penultima ogni 22.000.
La seconda ogni 484.000.
La prima? Ogni 10.648.000!
Eccezioni sulle lettere utilizzate
Ci sono alcune lettere che non vengono utilizzate nella creazione delle targhe: O, Q, U e I. L’esclusione di questi caratteri è dovuta ai possibili equivoci che potrebbero generare: O e Q potrebbero essere letti come Zero, U come V e I come il numero 1.
Quale sarà l’ultima targa stampata con questo sistema?
Se pensi che l’ultima targa prodotta con questo metodo sarà ZZ999ZZ… ti sbagli!
L’ultima targa prevista con l’attuale sistema di attribuzione dei caratteri sarà WZ999ZZ. Perché? Il motivo è legato alla prenotazione di alcune lettere da parte di forze dell’ordine o per l’utilizzo dedicato a diversi formati di targa. La lettera iniziale Y è destinata alla Polizia Locale, mentre la Z al formato quadrato delle targhe auto (Tipo B).